martedì 23 dicembre 2014

I NOSTRI AUGURI e IL NOSTRO INVITO

I NOSTRI AUGURI DI NATALE: 

La nostra partecipazione al processo dell’incarnazione.

 

Dettaglio del mosaico della Natività nella Cappella della residenza dei gesuiti di San Pietro Canisio a Roma.


Vedete, sulla sinistra dell'immagine, quel braccio che porge 
amorevolmente le fasce a Maria per avvolgere Gesù Bambino?
Ebbene, Sant'Ignazio, nella sua meditazione sull’ Incarnazione, 

fa questa - come la chiamerà lui stesso - "composizione di luogo":
 cioè, immagina di trovarsi nella grotta della Natività
e di vedere là una serva prodigarsi nell'aiutare la Madonna e il Bambinello, 

sempre intenta nell'essere a loro completa disposizione per qualsiasi cosa. 

Il nostro augurio e la nostra preghiera per questo Santo Natale è, 

avvalendoci proprio di questa meditazione di Sant'Ignazio, 
che diventiamo anche noi umili servi, piccoli e inutili, che si mettono lì, 

ciascuno completamente disponibile a fare qualcosa per il Signore. 
Solo in questo modo, ponendoci proprio accanto a quella serva, 
riusciremo ad incrociare lo sguardo del Bambino.
E proprio dall'incontro con quello sguardo liberatore la nostra vita ritroverà
luce, pace, gioia e soprattutto il senso del nostro camminare quotidiano.

Per la spiegazione completa del mosaico, 
rimandiamo alla pagina del sito del Centro Aletti:




IL NOSTRO INVITO:


Invitiamo gli "umili servi" che hanno collaborato 
alla loro realizzazione nelle passate edizioni,
o coloro che vorranno collaborare 
per le prossime esperienze nelle varie sedi,

all' incontro di coordinamento 
degli Esercizi Spirituali per famiglie
che avrà luogo a San Saba (Roma)
il 7 e l'8 febbraio prossimi.

 Con uno sguardo alle esperienze fatte la scorsa estate 
ed il desiderio proteso verso la realizzazione 
degli Esercizi Spirituali per famiglie 
che si svolgeranno il prossimo anno, 
avremo l'occasione di pregare, meditare, condividere, organizzare 
e soprattutto gioire insieme di questo immenso dono 
(gli Esercizi Spirituali per famiglie
che ci è stato fatto per crescere come famiglie nel Signore 
e che desideriamo trasmettere allargando la proposta a tante altre famiglie.

Guideranno l'incontro i PP. Enrico Deidda e Pino Piva S.I., e Umberto Bovani.

L'incontro avrà luogo a
San Saba (all'Aventino) alle ore 15,00 di sabato 7 febbraio
e terminerà nel pomeriggio di domenica 8 febbraio.

Segnaliamo, per chi potesse essere a Roma già dalla mattina del sabato,
che ci sarà la possibilità di visitare il Centro Alettidove vengono realizzati i meravigliosi mosaici come quello della Natività che abbiamo inserito sopra.

Per il pernottamento
abbiamo chiesto alle Comunità di Vita Cristiana (CVX-LMS di Roma), 
e alle famiglie degli amici che hanno fatto gli Esercizi Spirituali gli anni passati,
la disponibilità ad ospitarci ed abbiamo ricevuto già alcune risposte affermative. 

Non esitate dunque e scriveteci presto per prenotarvi 
e per ricevere ulteriori informazioni: 
Febbraio è vicino!!!

eessfamiglie@gmail.com

Come Gesù è venuto e viene per tutti e per ciascuno,
auguriamo Buon Natale a tutti e a ciascuno!


P. Enrico Deidda S.I.
Elena Farina Gnasso
Paolo Visentin


giovedì 20 novembre 2014

La testimonianza di Marco e Valentina Bertuccini





Ecco Marco e Valentina (e loro figlio Samuele) che condividono con noi alcuni pensieri sulla loro esperienza di Esercizi Spirituali per famiglie all'Alpe di Poti, in Toscana.

Scriveteci anche voi una testimonianza!
La condivisione della vostra esperienza è il più bel dono che potete fare alle famiglie che ci seguono.

 

 

Le tre colonne degli Esercizi Spirituali per famiglie:

PREGHIERA, CONDIVISIONE e GIOIA.

"Quando riflettiamo sulla nostra esperienza come coppia e come famiglia, in riferimento agli Esercizi Spirituali per famiglie, ci viene sempre in mente quella indicazione che sant’Ignazio di Loyola ha lasciato impressa nelle regole degli Esercizi Spirituali quando parla di

“cercare e trovare Dio in tutte le cose”

Questa semplice regola è diventata, grazie agli Esercizi Spirituali per famiglie, la nostra regola di vita… È questa la prospettiva che ci ha entusiasmato e cioè la possibilità di avere uno strumento che potesse aiutarci nel portare con noi in tutte le situazioni della nostra vita la presenza del Signore, e la bellezza di questo itinerario è che possiamo farlo come coppia, anzi come famiglia.

L’aspetto veramente sorprendente di questa esperienza è proprio il fatto che tutti i componenti della famiglia riescono a vivere un tempo di intimità con il Signore, perché la presenza delle famiglie al completo crea un clima di armonia dove ciascuno è accompagnato e sostenuto nel poter vivere l’esperienza degli Esercizi Spirituali nel modo più adatto. Normalmente, se qualcuno ci venisse a dire di portare un nostro figlio di due o tre anni ad una settimana di ritiro lontano dalle sue abitudini probabilmente saremmo portati ad accogliere questa proposta con qualche perplessità, stessa cosa se la proposta fosse rivolta ad una famiglia che ha figli adolescenti e preadolescenti… eppure, e questo è l’aspetto potremmo dire straordinario, i figli in questa settimana vivono l’esperienza in modo sereno e riescono a condividere in un modo speciale il cammino dei genitori.

Ci stiamo convincendo sempre più che questa esperienza degli Esercizi Spirituali per famiglie è sostenuta da tre colonne portanti che sono: la preghiera, la condivisione e la gioia.



La preghiera è il tempo privilegiato che viene concesso all’ascolto della Parola di Dio, a capire come questa Parola può arrivare a diventare azione concreta nella vita, un tempo che inevitabilmente allarga il cuore e lo rende più capace di vivere nell’Amore di Dio.

La condivisione è la riscoperta della presenza del coniuge nella propria vita, perché durante tutta la settimana ci si concede uno spazio privilegiato per parlarsi, per ascoltarsi, per imparare sempre meglio come accogliersi e come fare del proprio coniuge un dono.
Ma la condivisione è anche l’ascolto dell’esperienza dei figli, è il raccontare ai figli quanto la relazione con il Signore è importante per la nostra vita.
La condivisione è il camminare insieme ad altri fratelli e sorelle che magari solo con la loro presenza vengono a dirci che la vita cristiana è un cammino da fare insieme che non si è mai soli e così possiamo scoprire che dietro ogni passo c’è un orizzonte nuovo che non ci intrappola negli spazi angusti della solitudine.
E infine, la condivisione è la presenza dei religiosi (i padri gesuiti e le suore) che guidano gli Esercizi spirituali, sostengono con i colloqui personali, fanno in modo che il cammino degli esercizi sia una strada a doppio senso che va da Dio a noi e da noi a Dio incrociando il percorso degli altri e così questa piccola comunità cammina sui passi dell’intera comunità che è la Chiesa.

La gioia è il carburante di tutta questa esperienza innanzi tutto per il clima di amicizia che si instaura tra le famiglie e ogni anno si torna a casa con il cuore pieno di questa gioia, una gioia potremmo dire silenziosa non appariscente che è il frutto di un incontro, non è l’euforia per aver conquistato un obbiettivo, e questo la rende duratura, anche quando terminata la settimana di esercizi la vita quotidiana riprende il sopravvento e quella gioia rimane lì magari come una musica lontana ma viva a ricordarci in qualche modo che il Signore vuole la nostra felicità e ci accompagna sempre.

Ecco questo è quello che noi come famiglia stiamo sperimentando in questi anni attraverso gli Esercizi Spirituali per famiglie e per questo siamo davvero grati al Signore che ha ispirato e continua a sostenere questa iniziativa."


Marco e Valentina Bertuccini







mercoledì 22 ottobre 2014

CONCLUSIONE DEL SINODO SULLA FAMIGLIA


Si è conclusa la III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia.
Pubblichiamo il discorso finale di Papa Francesco ai Padri Sinodali, che ci propone preziose indicazioni su cosa vuol dire "camminare insieme".
Nella pagina "DOCUMENTI" potete trovare il testo integrale della "Relazio Synodi".


«Eminenze, Beatitudini, Eccellenze, fratelli e sorelle,

Con un cuore pieno di riconoscenza e di gratitudine vorrei ringraziare, assieme a voi, il Signore che ci ha accompagnato e ci ha guidato nei giorni passati, con la luce dello Spirito Santo!

Ringrazio di cuore il signor cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo, S.E. Mons. Fabio Fabene, Sotto-segretario, e con loro ringrazio il Relatore il cardinale Péter Erdő, che ha lavorato tanto anche nei giorni del lutto familiare, e il Segretario Speciale S.E. Mons. Bruno Forte, i tre Presidenti delegati, gli scrittori, i consultori, i traduttori e gli anonimi, tutti coloro che hanno lavorato con vera fedeltà dietro le quinte e totale dedizione alla Chiesa e senza sosta: grazie tante!

Ringrazio ugualmente tutti voi, cari Padri Sinodali, Delegati Fraterni, Uditori, Uditrici e Assessori per la vostra partecipazione attiva e fruttuosa. Vi porterò nella preghiera, chiedendo al Signore di ricompensarvi con l'abbondanza dei Suoi doni di grazia!

Potrei dire serenamente che - con uno spirito di collegialità e di sinodalità - abbiamo vissuto davvero un'esperienza di "Sinodo", un percorso solidale, un "cammino insieme".

Ed essendo stato "un cammino" - e come ogni cammino ci sono stati dei momenti di corsa veloce, quasi a voler vincere il tempo e raggiungere al più presto la mèta; altri momenti di affaticamento, quasi a voler dire basta; altri momenti di entusiasmo e di ardore. Ci sono stati momenti di profonda consolazione ascoltando la testimonianza dei pastori veri (cf. Gv 10 e Cann. 375, 386, 387) che portano nel cuore saggiamente le gioie e le lacrime dei loro fedeli. Momenti di consolazione e grazia e di conforto ascoltando e testimonianze delle famiglie che hanno partecipato al Sinodo e hanno condiviso con noi la bellezza e la gioia della loro vita matrimoniale. Un cammino dove il più forte si è sentito in dovere di aiutare il meno forte, dove il più esperto si è prestato a servire gli altri, anche attraverso i confronti. E poiché essendo un cammino di uomini, con le consolazioni ci sono stati anche altri momenti di desolazione, di tensione e di tentazioni, delle quali si potrebbe menzionare qualche possibilità:

- una: la tentazione dell'irrigidimento ostile, cioè il voler chiudersi dentro lo scritto (la lettera) e non lasciarsi sorprendere da Dio, dal Dio delle sorprese (lo spirito); dentro la legge, dentro la certezza di ciò che conosciamo e non di ciò che dobbiamo ancora imparare e raggiungere. Dal tempo di Gesù, è la tentazione degli zelanti, degli scrupolosi, dei premurosi e dei cosiddetti - oggi- "tradizionalisti" e anche degli intellettualisti.

- La tentazione del buonismo distruttivo, che a nome di una misericordia ingannatrice fascia le ferite senza prima curarle e medicarle; che tratta i sintomi e non le cause e le radici. È la tentazione dei "buonisti", dei timorosi e anche dei cosiddetti "progressisti e liberalisti".

- La tentazione di trasformare la pietra in pane per rompere un digiuno lungo, pesante e dolente (cf. Lc 4,1-4) e anche di trasformare il pane in pietra e scagliarla contro i peccatori, i deboli e i malati (cf. Gv 8,7) cioè di trasformarlo in "fardelli insopportabili" (Lc 10, 27).

- La tentazione di scendere dalla croce, per accontentare la gente, e non rimanerci, per compiere la volontà del Padre; di piegarsi allo spirito mondano invece di purificarlo e piegarlo allo Spirito di Dio.

- La tentazione di trascurare il "depositum fidei", considerandosi non custodi ma proprietari e padroni o, dall'altra parte, la tentazione di trascurare la realtà utilizzando una lingua minuziosa e un linguaggio di levigatura per dire tante cose e non dire niente! Li chiamavano "bizantinismi", credo, queste cose...

Cari fratelli e sorelle, le tentazioni non ci devono né spaventare né sconcertare e nemmeno scoraggiare, perché nessun discepolo è più grande del suo maestro; quindi se Gesù è stato tentato - e addirittura chiamato Beelzebul (cf. Mt 12, 24) - i suoi discepoli non devono attendersi un trattamento migliore.

Personalmente mi sarei molto preoccupato e rattristato se non ci fossero state queste tentazioni e queste animate discussioni; questo movimento degli spiriti, come lo chiamava Sant'Ignazio (EE, 6) se tutti fossero stati d'accordo o taciturni in una falsa e quietista pace. Invece ho visto e ho ascoltato - con gioia e riconoscenza - discorsi e interventi pieni di fede, di zelo pastorale e dottrinale, di saggezza, di franchezza, di coraggio e di parresia. E ho sentito che è stato messo davanti ai propri occhi il bene della Chiesa, delle famiglie e la "suprema lex", la "salus animarum" (cf. Can. 1752). E questo sempre - lo abbiamo detto qui, in Aula - senza mettere mai in discussione le verità fondamentali del Sacramento del Matrimonio: l'indissolubilità, l'unità, la fedeltà e la procreatività, ossia l'apertura alla vita (cf. Cann. 1055, 1056 e Gaudium et Spes, 48).

E questa è la Chiesa, la vigna del Signore, la Madre fertile e la Maestra premurosa, che non ha paura di rimboccarsi le maniche per versare l’olio e il vino sulle ferite degli uomini (cf. Lc 10, 25-37); che non guarda l’umanità da un castello di vetro per giudicare o classificare le persone. Questa è la Chiesa Una, Santa, Cattolica, Apostolica e composta da peccatori, bisognosi della Sua misericordia. Questa è la Chiesa, la vera sposa di Cristo, che cerca di essere fedele al suo Sposo e alla sua dottrina. È la Chiesa che non ha paura di mangiare e di bere con le prostitute e i pubblicani (cf. Lc 15). La Chiesa che ha le porte spalancate per ricevere i bisognosi, i pentiti e non solo i giusti o coloro che credono di essere perfetti! La Chiesa che non si vergogna del fratello caduto e non fa finta di non vederlo, anzi si sente coinvolta e quasi obbligata a rialzarlo e a incoraggiarlo a riprendere il cammino e lo accompagna verso l'incontro definitivo, con il suo Sposo, nella Gerusalemme Celeste.

Questa è la Chiesa, la nostra madre! E quando la Chiesa, nella varietà dei suoi carismi, si esprime in comunione, non può sbagliare: è la bellezza e la forza del sensus fidei, di quel senso soprannaturale della fede, che viene donato dallo Spirito Santo affinché, insieme, possiamo tutti entrare nel cuore del Vangelo e imparare a seguire Gesù nella nostra vita, e questo non deve essere visto come motivo di confusione e di disagio.

Tanti commentatori, o gente che parla, hanno immaginato di vedere una Chiesa in litigio dove una parte è contro l'altra, dubitando perfino dello Spirito Santo, il vero promotore e garante dell'unità e dell'armonia nella Chiesa. Lo Spirito Santo che lungo la storia ha sempre condotto la barca, attraverso i suoi Ministri, anche quando il mare era contrario e mosso e i ministri infedeli e peccatori.

E, come ho osato di dirvi all'inizio, era necessario vivere tutto questo con tranquillità, con pace interiore anche perché il Sinodo si svolge cum Petro et sub Petro, e la presenza del Papa è garanzia per tutti.

Parliamo un po’ del Papa, adesso, in rapporto con i vescovi... Dunque, il compito del Papa è quello di garantire l’unità della Chiesa; è quello di ricordare ai pastori che il loro primo dovere è nutrire il gregge - nutrire il gregge - che il Signore ha loro affidato e di cercare di accogliere - con paternità e misericordia e senza false paure - le pecorelle smarrite. Ho sbagliato, qui. Ho detto accogliere: andare a trovarle.

Il suo compito è di ricordare a tutti che l'autorità nella Chiesa è servizio (cf. Mc 9, 33-35) come ha spiegato con chiarezza Papa Benedetto XVI, con parole che cito testualmente: «La Chiesa è chiamata e si impegna ad esercitare questo tipo di autorità che è servizio, e la esercita non a titolo proprio, ma nel nome di Gesù Cristo ... attraverso i Pastori della Chiesa, infatti, Cristo pasce il suo gregge: è Lui che lo guida, lo protegge, lo corregge, perché lo ama profondamente. Ma il Signore Gesù, Pastore supremo delle nostre anime, ha voluto che il Collegio Apostolico, oggi i Vescovi, in comunione con il Successore di Pietro ... partecipassero a questa sua missione di prendersi cura del Popolo di Dio, di essere educatori nella fede, orientando, animando e sostenendo la comunità cristiana, o, come dice il Concilio, "curando, soprattutto che i singoli fedeli siano guidati nello Spirito Santo a vivere secondo il Vangelo la loro propria vocazione, a praticare una carità sincera ed operosa e ad esercitare quella libertà con cui Cristo ci ha liberati" (Presbyterorum Ordinis, 6) ... è attraverso di noi - continua Papa Benedetto - che il Signore raggiunge le anime, le istruisce, le custodisce, le guida. Sant'Agostino, nel suo Commento al Vangelo di San Giovanni, dice: "Sia dunque impegno d'amore pascere il gregge del Signore" (123,5); questa è la suprema norma di condotta dei ministri di Dio, un amore incondizionato, come quello del Buon Pastore, pieno di gioia, aperto a tutti, attento ai vicini e premuroso verso i lontani (cf. S. Agostino, Discorso 340, 1; Discorso 46, 15), delicato verso i più deboli, i piccoli, i semplici, i peccatori, per manifestare l'infinita misericordia di Dio con le parole rassicuranti della speranza (cf. Id., Lettera 95, 1)» (Benedetto XVI, Udienza Generale, Mercoledì, 26 maggio 2010).

Quindi, la Chiesa è di Cristo - è la Sua Sposa - e tutti i vescovi, in comunione con il Successore di Pietro, hanno il compito e il dovere di custodirla e di servirla, non come padroni ma come servitori. Il Papa, in questo contesto, non è il signore supremo ma piuttosto il supremo servitore - il "servus servorum Dei"; il garante dell'ubbidienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla Tradizione della Chiesa, mettendo da parte ogni arbitrio personale, pur essendo - per volontà di Cristo stesso - il "Pastore e Dottore supremo di tutti i fedeli" (Can. 749) e pur godendo "della potestà ordinaria che è suprema, piena, immediata e universale nella Chiesa" (cf. Cann. 331-334).

Cari fratelli e sorelle, ora abbiamo ancora un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare; a dare risposte ai tanti scoraggiamenti che circondano e soffocano le famiglie.

Un anno per lavorare sulla "Relatio synodi" che è il riassunto fedele e chiaro di tutto quello che è stato detto e discusso in questa aula e nei circoli minori. E viene presentato alle Conferenze episcopali come "Lineamenta".

Il Signore ci accompagni, ci guidi in questo percorso a gloria del Suo nome con l'intercessione della Beata Vergine Maria e di San Giuseppe! E per favore non dimenticate di pregare per me!»

lunedì 13 ottobre 2014

Buon viaggio Suor Lucia!


Affidiamo alla preghiera di tutti gli amici degli Esercizi Spirituali per Famiglie la partenza di domani, 14 ottobre, di suor Lucia Cima per l'India. Suor Lucia ha guidato per diversi anni gli Esercizi per famiglie a Carezza, a Poti e infine in Calabria.




 Ecco cosa ci dice di lei Massimo Di Paola:
Per chi non la conosce... è una suora ausiliatrice... una donna semplicemente meravigliosa. Per la nostra famiglia rappresenta lo strumento che Dio ha utilizzato quando ci siamo trovati ad un incrocio "pericoloso". Ci ha indicato dove era Gesù e ci ha aiutato ad aprire gli occhi e il cuore a Lui... Fondamentale per la nostra rinascita come singoli, coppia e famiglia. Ringraziamo ogni giorno il Signore per la sua amicizia. Martedì parte per l'india... Il buon Dio le ha indicato questo cammino. Le vogliamo un mondo di bene. Pregate affinché in questa missione senta sempre la presenza consolatrice e il sostegno del Signore. Ciao Lucia... uniti a te nel Signore.

Ti continueremo a portare nel cuore,

continua a portarci anche tu nel tuo! 

BUON VIAGGIO SUOR LUCIA!

sabato 11 ottobre 2014

La testimonianza di Massimo al Sinodo sulla Famiglia



Massimo Di Paola scrive:




In preghiera assieme a Papa Francesco per invocare la Spirito Santo all'apertura del sinodo sulla famiglia... tante belle testimonianze hanno mostrato che l'amore è possibile se ci lasciamo accarezzare dalla misericordia di Dio. Ci portiamo nel cuore e condividiamo l'invito di Papa Francesco per noi famiglie chiamate ad una quotidiana testimonianza "il matrimonio è un lavoro artigianale, di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito... questo si chiama crescere insieme... e i figli avranno questo in eredità, di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme facendosi l'un l'altro più uomo e più donna!"


Un grazie speciale a Massimo che, con la sua famiglia, è stato in Piazza San Pietro per l'apertura del Sinodo strairdinario sulla famiglia, anche in rappresentanza di tutte le nostre famiglie!



venerdì 3 ottobre 2014

4 ottobre 2014 - "Accendi una luce in famiglia"... Le famiglie pregano con il Papa!

Domani 4 ottobre 2014, Papa Francesco incontra TUTTE le famiglie a San Pietro alle ore 18.00! Anche se molti potranno andarci fisicamente, il Papa ci invita a porre sulla finestra della nostra abitazione un lume acceso e ad invocare insieme lo Spirito Santo recitando assieme alla nostra famiglia la preghiera scaricabile dal sito www.chiesacattolica.it/famiglia. Vi chiediamo oltre ad una partecipazione intensa con il cuore proteso verso san Pietro, in comunione con il Papa e tutte le famiglie, di ricordare in modo particolare nella preghiera tutte le situazioni di sofferenza fisica e spirituale che affliggono in vario modo le nostre famiglie e le famiglie di conoscenti ed amici. Lo Spirito Santo ci faccia sperimentare la meravigliosa novità accolta dalle prime comunità cristiane che erano "un cuor solo ed un'anima sola". 
La pace, la speranza e la gioia del Risorto siano con tutti voi tutti, fratelli e sorelle carissimi, e con le vostre famiglie! 

Paolo Visentin, Elena Farina Gnasso e rispettive famiglie

mercoledì 10 settembre 2014

Cagliari, 27 settembre - Incontro di condivisione e risonanza EESS per famiglie 2014

Cari Amici,

vi comunico che sabato 27 settembre alle ore 19.30 dai padri Gesuiti in via Ospedale - Cagliari, si terrà un incontro di condivisione e risonanza con le famiglie e gli animatori che hanno partecipato agli EESS del Pozzo di Sichar.
Sono invitate anche le famiglie e gli animatori "simpatizzanti".

Ci sarà la Santa Messa, concludendo poi la serata con una cena condivisa (ognuno porta ciò che desidera).
 
Attendiamo una vostra conferma via mail o anche via sms (a Tonino).

Un caro abbraccio,

Padre Enrico SJ

martedì 2 settembre 2014

Lettera di Suor Paola

Suor Paola Carta, che ha affiancato P. Enrico Deidda come guida agli EESS al Pozzo di Sichar, in Sardegna, ci scrive così:

Carissimi tutti, ciao.
Il rientro alla vita ordinaria mi ha permesso di gustare di più e meglio la bellezza dei giorni trascorsi a Sichar. Porto in cuore soprattutto lo stupore e la gratitudine per ciò che Dio opera nelle anime che lo cercano sinceramente. Credo sia un forte segno di speranza. I momenti salienti sul piano personale sono stati caratterizzati dai colloqui e dall'adorazione. Nei colloqui mi ha colpito molto l'apertura d'animo, la trasparenza e la capacità di mettersi e rimettersi in gioco da parte di tutti. Non sono mancati propositi di impegni concreti per coltivare la vita interiore.


Mi è sembrato davvero un dono grande essere testimone di percorsi di vita così belli. In tanti ho potuto osservare con gioia una vera e propria trasformazione fisica dall'arrivo rispetto alla partenza, quasi una "trasfigurazione". Nell'adorazione ho goduto della folta presenza. Credo che il cielo abbia fatto festa. Sarei rimasta tutta la notte, ma alle due, con dispiacere, ho deciso di andare a letto per riuscire ad essere dono durante la giornata.

E poi i bambini. . . . . che meraviglia!
Mi hanno commosso la serietà e la profondità con cui hanno fatto il loro percorso e che hanno trasmesso con la gioia che solo loro riescono a portare dove passano. Così pure i ragazzi, davvero ammirevoli per impegno e dedizione. Custodisco tutto come grazia e lo porto all'altare nella preghiera quotidiana affidando tutti e ciascuno in modo speciale.

Desidero condividere un pensiero che a me ha fatto tanto bene.
Si tratta della conclusione dell'omelia che il vescovo di Rimini, Mons. Lambiasi, ha tenuto domenica scorsa al meeting di CL.

"Anche a noi oggi Gesù affida la sua Chiesa, questa casa con crepe e brecce, che ha continuo bisogno di essere riparata, come la Chiesa del tempo di Francesco d'Assisi, che era tutta in rovina. Noi non ci sentiamo affatto delle rocce, ma solo delle piccole pietre, dei poveri sassetti. Ma nessun sassetto al mondo è inutile, ricordava giusto sessant'anni fa Federico Fellini nel film "La strada". Altrimenti "tutto sarebbe inutile, anche le stelle". Anzi in mano a Gesù ogni sassetto diventa prezioso. Perché Lui è fatto così: prende il primo ciottolo che incontra per strada e lo colloca dove ne ha bisogno.
Quel ciottolo sei tu, sono io, ognuno di noi. Lui ti guarda con infinita tenerezza e si mette a cesellare la tua povera vita; getta via le cianfrusaglie, ma non ti fa fare brutta figura. E che ti importa se ti mette sopra una volta che tutti ammirano o sotto il pavimento a cui nessuno bada? Ciò che importa è trovarti nelle sue mani, malleabile, utile, per essere collocato là dove lui da sempre ti ha sognato, nel posto preparato proprio apposta per te. E tu, tutti noi, per quanto piccoli sassi, siamo però resi dal suo amore "pietre vive", e dunque abbiamo una voce, e possiamo gridare a Dio la nostra felicità."

Questa riflessione mi ha fatto gioire un sacco e mi ha fatto sentire un ciottolino felice perché sono nelle Sue mani.

Auguro a ciascuno la gioia di sentirsi prediletto.

Un abbraccio grande,

sr. Paola